Martedì 4 febbraio davanti ai cancelli dell’ITC Primo Levi di Bollate, si è verificato un gravissimo atto di bullismo, il pestaggio tra due ragazze 15 enni, tutto per aver preso le difese di un’amica. Ripreso da un telefonino il pestaggio in pochi minuti ha fatto il giro suo web e ha ottenuto oltre 75.000 condivisioni. Gli insulti erano partiti tra le due ragazze qualche giorno prima in rete, minacce che facevano da annuncio al pestaggio. Nel video si vede chiaramente una ragazzina bionda che ha incominciato ad insultare e schiaffeggiare l’atra ragazza, che implorava gli altri presenti di aiutarla ma nessuno si è fatto avanti così il pestaggio è continuato con calci e pugni fino a sbatterla per terra. In poco tempo nel mondo di FB si è creato un vero coro di indignazione per quelle immagini e il giorno dopo attaccato al cancello dell’istituto veniva appeso un cartello «Alla bestia-bionda che su Facebook è la G.: oltre a essere brutta come la morte, sei anche stolta. Avete postato un video dove picchi una ragazza inerme, sei stata denunciata alle autorità (e sei derisa da tutto il web). Cancellare il video ora non servirà a nulla perché è già nelle mani della Polizia postale (e partirà una denuncia penale). Stolta!». Accanto un sacchetto conteneva escrementi d’animali. La vittima del pestaggio, S., da quel giorno non è più tornata in classe e il padre in una dichiarazione avrebbe detto : La porto via di qui.
Ma il coro del web non si è fermato e a centinaia hanno individuato l’account (molto probabilmente falso) di Facebook di G., la bionda che ha usato le mani. A valanghe sono partiti per lei gli insulti. «Fai schifo come persona». «Ti strapperei quei quattro capelli finti che te trovi appiccicati in testa! Devi pagare, te e quelle quattro sgallettate delle tue amiche». Offese, insulti, volgarità e minacce di morte, il popolo di Facebook non ha trattenuto nulla. Lei però, la furia bionda, non si pente. Più aggressiva che mai risponde su Ask.com: «Se non faceva la buffona e se ne stava zitta tutto questo non succedeva».
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