mercoledì 26 settembre 2018

L'ASTERISCO "quotidiano"


L'amministrazione comunale informa che Piccoli e Grandi sarà riaperto il 1° ottobre. Benissimo, era ora. Peccato che nello stesso articolo apparso sulla cronaca locale  di un quotidiano nazionale , si precisa che :" ...le iscrizioni non sono ancora possibili: solo nei prossimi giorni il municipio informerà su tempi,modalità di accesso..." Con calma e senza affannarsi.
 #lorosonodiversisestostacambiando#

Anche quest'anno AIDO propone la Giornata Nazionale "Un Anthurium per l'informazione"

Anche quest'anno AIDO propone la Giornata Nazionale "Un Anthurium per l'informazione"

Il Gruppo Comunale AIDO di Sesto San Giovanni , che quest'anno festeggia il 40°di Fondazione, sarà presente in Piazza Petazzi Sabato 29 e Domenica 30 Settembre 2018 dalle 9,00 alle 18,00 per sensibilizzare, informare e raccogliere dichiarazioni di volontà positiva alla donazione al fine di diminuire il divario esistente tra numero di pazienti in attesa di trapianto e disponibilità di organi .
Congiuntamente all'informazione, come autofinanziamento verranno offerte delle piantine di Anthurium , l'incasso sarà
finalizzato ad altre campagne informative .

lunedì 24 settembre 2018

L'ASTERISCO "quotidiano"


IL sindaco Di Stefano ha inaugurato con tanto di  taglio del nastro,  dopo il lavori di manutenzione, la  riapertura del sottopasso Campari.
Scelta subliminale foriera di grandi avvenimenti. Noi stiamo per inaugurare la nuova cucina di casa.
Abbiamo predisposto il nastro. Il sindaco è invitato.
Quando il ridicolo diventa normalità #lorosonodiversi#

L'ASTERISCO "Quotidiano"



 
"Domenica 23 settembre 2018 alle ore 18.00 alla presenza di Rfi e del Sindaco Di STEFANO riapriremo alla circolazione il sottopasso Campari dopo gli interventi di manutenzione straordinaria. In poco più di un mese abbiamo messo in sicurezza per i prossimi anni un’opera fondamentale per la circolazione sestese...Manutenzione stradale avanti a tutta forza" Così ha postato l'assessore all'urbanistica del comune di Sesto.
Dopo l'inaugurazione del cancello al Manin, in attesa di quello del lucchetto e delle chiavi, si inaugura la riapertura del sottopasso Campari che è li da sempre.
A quando l'inaugurazione dell'acqua calda?

venerdì 21 settembre 2018

L'ASTERISCO "quotidiano"

Slitta ancora la riapertura del sottopasso Campari. La fine lavori è stata prorogata per la quarta volta ...un vero record
I nostri amministratori, quelli che postano:#noisiamodiversisestostacambiando# 

lo dimostrano ogni giorno: con i fatti...Purtroppo!

martedì 18 settembre 2018

L'ASTERISCO "quotidiano"


Caos traffico a Sesto dovuto alle chiusure pere lavori. L'assessore ai "lavori pubblici ritardati", sempre pronto ad esaltarsi  e autocelebrarsi fa lo gnorri. Eppure da quando c'è lui, non un solo lavoro è stato ultimato come da programma approvato. Complimenti! #sestostacambiando#...in peggio

L'ASTERISCO "quotidiano"




Si sono lamentati di aver ereditato un comune con le casse vuote e con un " buco di bilancio" . Ci hanno triturato i timpani con il loro vittimismo e poi, cosa ti combinano Di Stefano e soci? Rinunciano ad un finanziamento di 100.000 euro. Encomiabili.
#lorosonodiversiSetostacambiando# Azz… 

lunedì 17 settembre 2018

LA VERITA' SULLO STADIO NELLE FALCK di Asterisco


L'ABCDEros de Noia


LA CASERMA CADE A PEZZI di Giorgio Oldrini


L'ASTERISCO "quotidiano"


Nuovi appuntamenti per l'amministrazione comunale di Sesto. Dopo l'inaugazione del cancello del centro sportivo Manin, sono in previsone per i prossimi mesi: l'inaugurazione  del lucchetto  e in successione, anche quella delle relative chiavi. Il tutto si concluderà con una grande torta, rigorosamente verde pisello.
#lorosonodiversisestostacambiando#

sabato 15 settembre 2018

L'ASTERISCO "quotidiano"


Sarà pure una convinta liberale seguace di Cavour e di Olivetti, ma non riesce mai ad accettare con serenità le osservazioni critiche. Le scatta una molla incontrollabile che la porta  a straparlare.
Roberta Pizzochera definisce soggetti dall'ipertrofico i suoi critici. Certo che detto dall' assessore all' educazione e politiche sociali rappresenta il massimo della sguaiatezza.
#lorosonodiversi#.Ce ne siamo accorti.

IL TUO TALENTO E' UN DONO PER IL MONDO


L'approfondimento di Ottavia E. Molteni.

di OTTAVIA E. MOLTENI

Alla vicenda dell’occupazione – e del successivo sgombero – dello stabile ex Alitalia in zona Marelli a Sesto San Giovanni (MI) vanno ascritte due fasi temporali distinte. L’una – la narrazione – viaggia su un piano temporale pressoché sincronico e presuppone la presenza, in un dato momento e luogo, di uno o più soggetti testimoni. Contempla inoltre generalmente poche voci degne di reale autorevolezza.
L’altra fase – la ri-narrazione -, si presenta invece avulsa dal movimento delle lancette dell’orologio e si prospetta come esercizio più collegiale. È la pratica a cui più di una persona – compresa la scrivente – si è dedicata nelle ore e nei giorni interessati dalla vicenda (e anche dopo, per la verità) nel contesto delle piattaforme social. Una dinamica che ha visto confrontarsi versioni antitetiche per contenuto e per spirito anche da parte di chi ha assistito in diretta allo svolgersi degli eventi (sgombero in primis, l’occupazione è infatti partita nella tarda serata di sabato 1 settembre per concludersi a notte inoltrata).
Tali evidenti disparità a livello di racconto ci hanno portato a domandarci dove risiedesse la verità dei fatti. Non volendo prendere le difese di alcuna delle due parti in causa (amministrazione comunale sestese e collettivo sociale “Aldo dice 26x1”), abbiamo deciso di lasciare a voi lettori de L’Altra Sesto stabilire quale versione della “storia vissuta due volte” (in tempo reale e narrata) vi sembri più “plausibile”. Riporteremo pertanto, in due testi distinti, le “voci” di Sindaco e Giunta, da una parte, ampiamente presenti su Facebook con post ampiamente seguiti e commentati; e, dall’altra parte, di Wainer Molteni, componente del Collettivo, che siamo stati a intervistare nella serata di lunedì 3 settembre u.s.

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Per rispetto istituzionale partiamo con Roberto Di Stefano. Così informava i suoi amici virtuali dell’avvenuta occupazione dell’ex Alitalia: “OLTRE 100 ABUSIVI OCCUPANO STABILE PRIVATO A MARELLI AGGREDENDO LE FORZE DELL’ORDINE. Questa notte mi son recato in Piazza Don Mapelli per cercare di sventare l’occupazione dell’ex stabile Alitalia. Purtroppo in mancanza di ulteriori volanti e uomini gli abusivi hanno aggredito le forze dell’ordine per entrare nello stabile. Un agente della polizia locale è rimasto contuso. Chiediamo un intervento immediato con lo sgombero degli occupanti, soprattutto immigrati, provenienti da Milano. Occupare è un reato e un insulto alle persone oneste che sono in graduatoria e attendono la casa popolare”.
Dopo che in data 3 settembre u.s. il Primo Cittadino di Sesto San Giovanni era riuscito a far convocare, con la formula dell’urgenza il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura, l’ultimo tassello arrivava dalla Circolare inviata dal Capo di Gabinetto del Ministro dell’Interno Matteo Salvini già in data 1 settembre 2018. Un documento che accelera sui tempi di esecuzione degli sgomberi, a cui deve essere agganciato un censimento degli occupanti. “Non possono essere sottovalutate le difficoltà che gli operatori sociali potranno incontrare nell'esecuzione dei suddetti accertamenti – si legge nella Circolare -. Pur tuttavia tali operazioni devono essere condotte con la massima rapidità, sfruttando, ove possibile, le risultanze dei registri di anagrafe, o anche dei dati in possesso di altre pubbliche amministrazioni, nonché degli stessi Servizi sociali per quegli occupanti che già beneficiano di eventuali prestazioni assistenziali”.

Il giorno immediatamente successivo alla riunione di cui sopra, Di Stefano plaude sempre su Facebook alla “vittoria della legalità”, annunciando l’avvio delle operazioni per allontanare le persone dall’ex stabile Alitalia. Quelli che lui ha definito a più riprese “professionisti dell’occupazione” che vorrebbero vedersi corrispondere, con la forza, trattamenti di favore rispetto agli onesti che aspettano il proprio turno, rispettosi delle regole, per ottenere una casa popolare. D’altronde “legalità” è una delle keyword della Giunta diretta da questo sindaco.
Sulla scia della soddisfazione per aver portato la città a essere la prima a mettere in pratica il disposto della circolare del Ministro Salvini, Di Stefano cambia però argomento a stretto giro e torna a più consuete questioni amministrative.
Altri profili social legati a esponenti della Giunta non perdono invece il grado di bollore. I violenti dipinti dal Sindaco si mutano in aggressori di tutori dell’ordine e giornalisti. A sorpresa, però, non è l’Assessore alla partita a scatenarsi (Claudio D’Amico) – che parla di occupanti al 90% stranieri arrivati da Milano (corretto: si spostavano da Via Oglio) -, bensì il collega Antonio Lamiranda, che collega all’evento un “preciso disegno politico della sinistra” e continua affermando: “È’ apparso da subito che dietro ad un centinaio di stranieri con bambini usati come scudi umani manovravano noti esponenti della sinistra estrema milanese.  Avevano attrezzi per lo scasso / telecamere per riprendere le scene dell’occupazione pro domo loro / macchine fotografiche. Chi ha un fabbisogno abitativo non è così attrezzato”.
Incalzato nelle ore e nei giorni successivi allo sgombero, l’assessore Lamiranda pubblicava sui social in data 05.09.2019 uno stralcio della “Relazione di PG del 02.09.2018”: “Alle ore 2.30 circa del 02/09/18 .. iniziava una violenta calca per sfondare l’ingresso. Gli agenti e gli esponenti politici presenti venivano scaraventati via e nella circostanza l’agente di PL ... veniva colpito in modo violento. NON ERA POSSIBILE EFFETTUARE UNA RESISTENZA PERCHE’ TRA LE PERSONE CHE FACEVANO IRRUZIONE ERANO PRESENTI MINORI” (quest’ultima frase era scritta così, proprio in maiuscolo).
Bambini che sono stati protagonisti anche in occasione dell’epilogo della vicenda, giacché si è parlato, al termine dell’operazione, di 25 minori presi in carico.

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Passiamo al racconto che ci ha concesso Wainer Molteni di “Aldo dice 26x1” (riguarda l’occupazione e i progetti per l’ex Alitalia. Dopo lo sgombero da Sesto e l’occupazione di una delle torri Ligresti di Via Stephenson, non abbiamo ancora avuto modo di ricontattarlo)
“Parto con il raccontarvi il progetto, nato a 100 metri da qui nel 2014. Riguarda il reinserimento sociale completo di famiglie sfrattate per morosità incolpevole, tutte in lista d’attesa per l’assegnazione di un alloggio popolare in Lombardia. Qui con noi adesso abbiamo nuclei che hanno dormito con i bambini al Parco Trenno, piuttosto che in macchina. Nel corso di questi quattro anni abbiamo accompagnato sino alla fase dell’assegnazione oltre 150 famiglie. Il nostro è un progetto autosostenuto. Auto-sostenibile. A costo zero. Ospitiamo solo soggetti che per dieci anni almeno abbiano pagato le tasse in Lombardia. D’altronde, se non l’avessero fatto, non avrebbero i requisiti per l’accesso a una casa popolare. Dove siano nati, a me personalmente non interessa. Il nostro obiettivo è far sì che le persone non debbano vivere per strada mentre aspettano la casa popolare, o, in alternativa, pesare per centinaia di euro al giorno sulle casse dei comuni. Tra lo sfratto e l’assegnazione queste famiglie vengono abbandonate dalle amministrazioni comunali per un gap sempre più lungo, perché oggettivamente non ci sono disponibilità immediate”
Molteni inserisce a questo punto una considerazione: “Viviamo in un paese con più case che abitanti, non ci dovrebbero essere quindi persone che non l’hanno. Solo a Sesto San Giovanni ci sono milioni di metri quadri di stabili che potrebbero essere destinati a questo scopo. Basterebbe una firma del Sindaco, perché anche gli ex uffici – come questo di Alitalia – cambino destinazione d’uso e possano essere usati. Visto che questo immobile sembra non servire alla compagnia aerea, penso che il Sindaco potrebbe richiedere di poterne fruire in comodato d’uso e usarlo come ostello sociale”.
A questo punto il discorso scivola inevitabilmente sui termini duri utilizzati da Di Stefano e collaboratori per descrivere il comportamento dei diretti antagonisti. Molteni ci descrive così la sera dell’occupazione dello stabile in zona Marelli: “Io la definirei una notte di stanchezza. Venivamo infatti da quattro posti visitati nell’arco della giornata e lasciati volontariamente perché in condizioni invivibili. Per la scelta degli immobili è indispensabile da parte nostra il rispetto di alcuni standard, perché abbiamo bambini e famiglie gravate anche da problematiche di invalidità. Questo non ci consente di vivere in ambienti insalubri”.
 “L’ex Alitalia è oggettivamente l’unico stabile rimasto in Milano e il suo hinterland ancora vivibile. Oltretutto, a due anni di distanza da quando ce n’eravamo andati da qui, c’era ancora la luce accesa al secondo e al nono piano. Un vero insulto. Almeno l’avessero recuperato nel frattempo... Invece è successo come per l’Impregilo, ancora vuoto”.
“Abbiamo occupato l’immobile verso le 22.30. Eravamo circa duecento persone, con 57 nuclei famigliari censiti dal Comune di Milano. 50% italiani, 50% provenienti da altre 26 culture di nascita. Alle 00.30 ci trovavamo tutti in riunione al secondo piano. Un agente della Digos (Molteni fa il cognome, ma noi preferiamo non citarlo, NdR) si è offerto come tramite. Con una stretta di mano avevamo raggiunto un accordo per restare qui per un tempo breve – inizialmente una settimana -, che a noi risultava tuttavia utile per aprire un dialogo con la proprietà. Dialogo che abbiamo aperto nel pomeriggio, chiedendo il comodato d’uso per tre mesi in funzione della custodia sociale (allo scadere di quel ci sarà un bando relativo a Via Carbonia, città di Milano) e offrendoci di pagare ad Alitalia 1.500 euro al mese quale contributo spese, come avevamo fatto fino al primo agosto scorso in via Oglio. Trascorso quel trimestre riconsegneremo le chiavi alla proprietà. Domani (il giorno dello sgombero. NdR) manderemo mail formale all’azienda con in copia anche il sindaco Di Stefano”.
“Tornando all’occupazione, dopo la stretta di mano con l’agente della Digos, l’aria si è stemperata. È partito l’applauso delle mamme e dei bambini, contenti perché finalmente potevano andare a dormire. Io ho detto a loro di tornare in via Oglio e che noi uomini ci saremmo fermati a pulire, a fare la polvere. Dopo però che le mamme con i bambini sono scese e, dietro a loro, la polizia con il Sindaco, quest’ultimo ha ordinato di chiudere la porta e di formare il cordone. Alle spalle erano rimasti cinque o sei del nostro collettivo, a cui il sindaco ha detto di uscire. Noi allora ci siamo seduti per terra, in segno di resistenza passiva, e abbiamo detto che avrebbero dovuto portarci fuori loro di peso. Non ci sono state botte, tanto più che noi eravamo in cinque e le forze dell’ordine in trenta”.
“Con il cordone formato, i bambini e le mamme, che non ce la facevano più, hanno cominciato a spingere. I carabinieri e la polizia hanno iniziato a dare calci sugli stinchi - anche ai bambini, ho dodici contusi certificati.  Quanto all’agente contuso alla schiena, non ne so nulla, ma sicuramente non siamo stati noi, men che meno i bambini, perché sono stati loro a sfondare il cordone con le madri. Rilevo poi che la posizione della contusione è strana rispetto a come eravamo posizionati. Secondo me, quella sera, il Sindaco si è sostituito al Prefetto e non avrebbe dovuto farlo”.
Nell’occasione dell’intervista con L’Altra Sesto, Molteni ha ammesso alcuni eccessi verbali, per i quali si è dichiarato disponibile a chiedere scusa a Roberto Di Stefano. Con il quale era pronto altresì a un confronto, a cui era disposto – ci aveva detto – a presentarsi ammanettato.








PD Sestese, l'opposizione che tutti vorrebbero



mercoledì 12 settembre 2018

LA POLITICA A SESTO? CHE DESOLAZIONE


IL SINDACO VIRTUALE


L'OSSERVATORIO SULLA CITTA' di Francesco Pontoriero




LA SFIDA PER IL FUTURO


L'ASTERISCO "quotidiano"


Contestato da alcuni cittadini per i disagi dovuti ai lavori stradali, il consigliere comunale Tullio Attnasio ha inveito contro definendoli : " ...ottusi e comunisti" #lorosonodiversi# a servizio dei cittadini...Azz!

L'ALTRA SESTO RADDOPPIA

Vuoi ricevere la copia in versione PDF?
scrivi a redazione@laltrasesto.com
sarà per noi un piacere inviartela.
Buona lettura a tutti




Noi de L’Altra Sesto, ancora una volta, scegliamo di andare “in direzione ostinata e contraria”. Lo facciamo con “Il Foglio de L’Altra Sesto”, una pubblicazione cartacea periodica che  si focalizza e approfondisce i fatti e le storie più importanti del territorio sestese. Mentre tutte le pubblicazioni cartacee stanno cedendo alla potenza del web, noi scegliamo di puntare
anzi raddoppiare - con un giornale che profuma d’inchiostro. Senza dimenticare la nostra pubblicazione online sul Blog de L’Altra Sesto. Perché abbiamo fatto questa scelta? Per offrire a tutti i sestesi  un nuovo mezzo di informazione e opinione. Uno strumento che, ne siamo certi, creerà curiosità, dibattito e magari persino qualche polemica. Ma va
bene così. Perché L’Altra Sesto non è nostro, ma è di tutti quei sestesi che vogliono informarsi, che vogliono raccontarci le loro storie, che vogliono scoprire qualcosa in più sul loro territorio e far sentire la propria voce. “Il Foglio de L’Altra Sesto” è stato pensato prima di tutto per loro. Anzi, è proprio loro.
Paolo Vino

lunedì 10 settembre 2018

L'ALTRA SESTO RADDOPPIA

STA PER USCIRE UN NUMERO SPECIALE DE L'ALTRA SESTO. 
DA DOMANI SARA' IN DISTRIBUZIONE NELLE CASE DEI CITTIDINI SESTESI. BUONA LETTURA

L'ASTERISCO "quotidiano"

Il consigliere comunale Gianmaria Paolo Vincelli su Fb, ripubblica un post di Caponi del 9 settembre 2017 che lo vede con altri consiglieri della sgangherata coalizione civica  in posa al quartiere Rondinella con
una didascalia che tra l'altro dice . " ...Ascoltare le priorità del territorio è un impegno che voglio mantenere .Un grazie ai consiglieri che mi hanno accompagnato e ai cittadini e commercianti che mi hanno dedicato il loro tempo ." Di Caponi non si sa più nulla  scomparso com'è dai radar della politica, Vincelli si ostina a dichiararsi aderente a Sesto nel Cuore, che invece non lo riconosce, la coalizione civica non c'è più, e i cittadini della Rondinella sono sempre lì...in attesa.  #lorosonodiversi# .

domenica 9 settembre 2018

L'ASTERISCO "quotidiano"



Continua l' uso sconsiderato e pericoloso delle fornaci. Usata come deposito di sterpaglie  e rami tagliati , adesso è  quella di via Rimembraze. A
denunciarlo è  Paolo Vino segretario dei Giovani  Sestesi, dopo la segnalazione di Massimo Rava cittadino attento ed impegnato nella salvaguardia dell' ambiente. Un vero segugio che morde alla caviglia di una sgangherata e spocchiosa amministrazione.#lorosonodiversi# ma la gente non è  stupida.

L'ASTERISCO "quotidiano"

Quando erano consiglieri di opposizione L' attuale sindaco Di Stefano e il suo prode assessore Lamiranda , attaccavano politicamente , e non solo, le allora amministrazioni quando queste ultime monetizzavano gli oneri di urbanizzazione invececdi realizzare opere. Oggi cosa
fanno? Esattamente le stesse cose, anzi di più  . Rinunciano ad opere di urbanizzazione importanti sulle ex aree Falck come la realizzazione di nuove scuole, monetizzando. #lorosonodiversi# si da quello che sostenevano prima.

venerdì 7 settembre 2018

L'ASTERISCO "quotidiano"


Chi ha programmato i lavori stradali a Sesto
è un vero genio. E' riuscito nell'impresa di rendere impossibile l'attraversamento Est- Ovest della città. Un capolavoro di inefficienza da Tapiro d'oro, anzi di legno. #lorosonodiversi# . Ce ne siamo accorti.

mercoledì 5 settembre 2018

L'ASTERISCO "quotidiano"


Tullio Attanasio gaffeaur seriale, anche ieri ha dato il meglio di sé. 
Si è fatto un selfie vicino all'edificio ex Alitalia subito dopo lo sgombero, e tutto fiero e tronfio l' ha postato su Fb. 
Criticato e sbeffeggiato anche dai suoi amici, coraggioso com'è, ha pensato bene a rimuoverlo immediatamente. 
#lorosonodiversi# meglio così.

Riceviamo e Pubblichiamo: non toccate il centro BALDINA

Il COMITATO CASCINA GATTI apprende con amarezza dell’ingiunzione di sfratto, (tecnicamente parlando dell’avvio del procedimento di rilascio del bene immobile di proprietà comunale sito in Via Forlì 15), rivolto al Centro Sociale Autogestito Silvia Baldina.

Quanto segue sono alcune riflessioni in merito, che ci sembra doveroso e importante esprimere e condividere.

Storicamente il Centro Sociale Autogestito Silvia Baldina si è configurato come luogo di aggregazione e riferimento per attività sociali nel quartiere Parpagliona, un quartiere periferico, che se dovesse vedere anche lo smantellamento del Centro Sociale, conterebbe solo sulla Chiesa di Via Pisa e relativo oratorio, sul Centro di Salute Popolare, sul Centro anziani di Via General Cantore, su una ex sede di quartiere - locale comunale -  pressoché inutilizzata e su una piscina comunale, spesso chiusa.

Ci chiediamo, dunque, quale siano le intenzione e i progetti dell’Amministrazione Comunale nei confronti, più in generale, di tutti gli stabili comunali disseminati per la città, che attualmente risultano per lo più chiusi, inutilizzati o peggio ancora in situazioni di evidente degrado, come la Fornace di Via Rimembranze.

Ci sembra importante sottolineare che non è questa la situazione dello stabile di Via Forlì, e questo grazie al lavoro volontario di centinaia di persone che hanno frequentato i locali del “Centro”, mettendo a disposizione nel corso di molti anni il proprio tempo, impegno e sapere, per conseguire semplici obiettivi di gestione condivisa di beni comunali urbani, di promozione di una cultura della partecipazione e di attività sociali, nell'esclusivo interesse della cittadinanza e senza tornaconti economici.

Infatti, per statuto, l’ “Associazione per un centro sociale in quartiere” promuove attività sociali totalmente gratuite e aperte a tutti.

E’ importante poi ricordare che nel corso degli anni il CentroSilvia Baldina ha dimostrato la propria indipendenza e autonomia intellettuale nel portare avanti idee e progetti alternativi a quelli rigidamente propugnati dalle amministrazioni di centro sinistra, che si sono susseguite fino a giugno 2017. 

Ricordiamo ad esempio: 

◆ il lavoro dei Comitati contro l’inceneritore, 

◆ il gruppo Controtraffico per sensibilizzare sui rischi delle polveri sottili, 

◆ le proposte riguardanti il traffico sull’asse via Fiume-viale Edison,

◆ lo studio, le osservazioni e proposte sulla trasformazione delle aree Falck,  

Battaglie condivise e portate avanti unitamente da alcuni gruppi del Centro Sociale Silvia Baldina e dal Comitato Cascina Gatti.

Consapevoli dell’eredità della situazione, venutasi a creare con precedenti amministrazioni, auspichiamo l’avvio di un ragionevole e proficuo confronto prima di qualsiasi decisione definitiva, con la certezza che la Giunta Comunale vorrà rivedere i suoi orientamenti in merito al Centro Sociale stesso.

Ribadiamo ancora una volta la nostra vicinanza, in questo torrido agosto, al Centro Sociale Silvia Baldina, espressione di cultura libera, indipendente e aperta a tutti.

Giulia Piana
Comitato Cascina Gatti

lunedì 3 settembre 2018

L'ASTERISCO "quotidiano"

Roberto Di Stefano sindaco di Sesto ha chiesto l'intervento del ministro Salvini per sgomberare l'ex sede Alitalia , occupata la scorsa notte.  L'anno scorso in campagna elettorale andò sul posto a solidarizzare con gli occupanti. 
#quandolasolidarieta'haunfinenobile...azz#

sabato 1 settembre 2018

L'ASTERISCO "quotidiano"


Dopo la scopiazzatura del programma da parte del sindaco irpino del M5S, la parola d' ordine è: " Avellino ai Veronesi e Verona agli Avellinesi

L'ASTERISCO "quotidiano"

 Pensare di svolgere un ragionamento compiuto su Fb, è come pretendere di scalare l'Everest con le scarpe da tennis. I social dovrebbero venderli in farmacia...come purganti. Sono efficacissimi .

L'ASTERISCO "quotidiano"

La caserma dei Vigili del Fuoco di Sesto, rappresenta bene lo stato
della nostra città: un continuo sbriciolamento . E' in condizioni penose e pericolose, un ossimoro bello e buono, trattandosi dei pompieri. La nostra amministrazione che si riempie la bocca di sicurezza ,ad oggi non è riuscita nemmeno a trovare il tempo di una" messa in sicurezza". ma si sa ...#loro sono diversi#