sabato 27 gennaio 2018

BLOG PREVIEW di Antonio Saponara: COMMERCIO DI VICINATO IL MISTERO S'INFITTISCE


Commercio di vicinato, il mistero s'infittisce...

 
Di Antonio Saponara
 
Per l’amministrazione di Sesto San Giovanni è giunta l'ora, di parlare molto seriamente di un tema molto importante, delicato e difficile: il commercio di vicinato.
Sono stati organizzati al tal proposito due tavoli istituzionali del commercio che si sono tenuti il 20 e  27 novembre.
Nel primo incontro c'è stata la presentazione del nuovo tavolo coordinato dall’assessore Maurizio Torresani con il nuovo presidente e i presidenti delle associazioni presenti sul territorio a tutela del commercio. Quello che è emerso chiaramente, fin da subito, dalle parole dell’assessore Torresani è la mancanza di fondi disponibili lasciata dalla vecchia amministrazione. Per questo, astutamente, la proposta è stata quella di coinvolgere operatori che abbiano voglia di impegnarsi, anche e soprattutto, economicamente. Il tutto, senza che l’amministrazione metta mano al portafogli. Né dia un contributo sotto forma di idee.
Quindi, cosa è successo? Semplice: in entrambi i tavoli  istituzionali del commercio, anziché parlare delle linee guida dell’amministrazione (e quindi di come si intende operare ed intervenire con proposte e progetti da rimandare alle associazioni sui molteplici temi) si è prevalentemente, se non unicamente, parlato delle iniziative riguardanti il Natale.  Dunque, due sedute dove il tema primario è stato il Natale. E pensare che lo stesso assessore al commercio Maurizio Torresani prima che fosse convocato il primo Tavolo del Commercio aveva dichiarato sul mensile Metropolis che “sul commercio serve un cambio di mentalità. Non limitiamoci ad organizzare eventi per Natale o San Giovanni”. E ancora, “è il momento di parlare di parcheggi, pedonalizzazioni, percorsi dello shopping e di evitare l’impoverimento dell’offerta causato dalla presenza di tante vetrine che non la rendono viva: compro oro, phone center, distributori automatici”.
Proposte davvero interessanti e potenzialmente utili che, a dire il vero, arrivano da AssoCommercio. Ma, a quanto pare al momento si è deciso di intraprendere solamente la strada dell’organizzazione degli eventi natalizi.
Nel corso degli incontri, Paolo Vino, Presidente di AssoCommercio, ha sottolineato come, oltre ai i vari eventi natalizi, serva soprattutto avere progettualità per trovare delle soluzioni che tutelino davvero il commercio di vicinato.  Come, ad esempio, favorire in alcune zone i parcheggi a rotazione in modo da consentire ai possibili clienti la possibilità di avere un luogo dove parcheggiare l’auto. Non è un mistero che in città ci siano alcune vie (come nella zona di via Risorgimento) che non danno la possibilità di parcheggio a rotazione, ma i posti auto siano occupati dai pendolari che la mattina vengono a Sesto per prendere la metropolitana e recarsi sul posto di lavoro.
Un’altra proposta importante lanciata da AssoCommercio è stata quella di delimitare l’area del centro storico esclusivamente ad attività che creino ricreazione e che contribuiscano a rendere il centro il salotto della città, limitando altre che non rendono certa l’offerta commerciale viva come i compro oro, immobiliari, finanziarie e studi professionali.
Ma l'esigenza di una seria e reale progettualità è condivisa anche Confcommercio che, sulla stessa lunghezza d'onda di AssoCommercio, ha chiesto innanzitutto un quadro e un iter chiaro e preciso da parte dell’amministrazione, portando all’attenzione del tavolo la grossa problematica commerciale, oltre che economica, che si creerà molto presto in città con la costruzione, o meglio l’ampliamento, del centro commerciale di Cinisello Balsamo (zona Bettola) confinante con Sesto San Giovanni.
Non solo: nonostante il presidente Zeffirino Melzi abbia sottoscritto ed avvallato con la proprietà la proposta di portare commercio della grande distribuzione nelle aree ex Falck, oggi sostiene che tutto ciò rappresenta una grossa minaccia per il commercio di vicinato, considerandola un’ operazione dall’elevata invasività commerciale poiché si creerebbe una nuova città che si sovrappone a quella che già esiste. Occorre quindi cercare di tutelare e comunque partire e dare priorità alla città costruita.
Le uniche proposte avanzate dall'Amministrazione o, per meglio dire, emerse durante le sedute sono state la “baby card e l’albergo diffuso”. Una “baby card” destinata ad un pubblico specifico di mamme e famiglie, le quali potranno usufruire di uno sconto di circa il 10% su alcuni prodotti nei negozi aderenti all’iniziativa e aventi la relativa locandina esposta che ne testimonia l’adesione.
Tutto ciò ricorda molto l’iniziativa messa in campo dalla giunta Chittò e dall’allora assessore Virginia Montrasio come la “pappa amica”, un’agevolazione ideata dalla precedente amministrazione per dare una mano ai nuclei familiari.  Insomma cambia il nome ma sostanza e contenuti non cambiano. “L’ albergo diffuso” indirizzato soprattutto ai Bed and Breakfast e ai bar vicini, è un’iniziativa in fase di costruzione ma che permetterà ai clienti dei B&B di usufruire di sconti, ad esempio nei bar vicini che vi aderiscono.
Quello che si sta verificando e a cui le istituzioni in collaborazione con le varie associazioni devono porre rimedio è la desertificazione commerciale dei centri urbani che identificherei come degrado commerciale.
Il commercio in città è in grave difficoltà, ma è e rimane l’anima di Sesto. Ogni vetrina che si spegne è un pezzo di città che muore. Questo principalmente per due tendenze: da una parte lo sviluppo dei centri commerciali toglie sempre più spazio di manovra ai negozi di vicinato; dall’altra, il fenomeno è legato alla disponibilità di parcheggi comodi nelle immediate vicinanze di una serie di negozi che copre tutte le merceologie, comodità che è sempre più difficile trovare nei centri cittadini.
Anche dal tavolo del commercio, si sostiene che è molto difficile coinvolgere operatori in città che offrano i loro prodotti e che creino profitto vendendoli  perché la città è poco appetibile economicamente parlando. La nostra città non viene vista come territorio che genera profitto.
Occorre che l’amministrazione ponga le linee guida e che lavori e si confronti sui i vari progetti con le associazioni di settore. Per creare un commercio cittadino efficace ed efficiente occorrono idee, iniziative e progetti chiari e precisi. Ed è proprio da qui che l’amministrazione dovrebbe partire in primis senza chiedere, o meglio senza scaricare sulle associazioni questa responsabilità chiedendo loro di proporre progetti, per poi far sue le idee migliori che emergono.
Ognuno dovrebbe essere responsabile delle sue azioni. Quindi, se ci si candida a governare una città, lo si deve fare con dei progetti. Da parte nostra, speriamo che questa nuova amministrazione, nata sulle macerie di 72 anni di centro sinistra, abbia le idee chiare e che comunichi presto cosa intende fare per il rilancio economico commerciale della nostra città altrimenti il rischio è quello di avere da un lato una piccola Dubai (le nuove Falck) e dall’altro una Bidonville (la città costruita).
Quali sono le reali idee e programmi della giunta Di Stefano per il commercio di vicinato? Per il momento, comprendere quale sia un piano complessivo (ammesso che ce ne sia uno) è cosa ardua. Il “mistero”, per così dire, s'infittisce.
Una cosa è certa: il commercio non può aspettare i tempi della politica e nemmeno Sesto può più.


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