martedì 16 luglio 2019

Di Cristo M5S: il PD non tiene conto della storia e rischia di fare gli stessi errori.


Ieri sera presso la sede della Casa delle Associazioni in Piazza Oldrini si è tenuta un'assemblea pubblica sul tema dello sfratto alla associazioni di via dei Giardini. All'assemblea erano presenti i consiglieri del PD, il consigliere Paolo Vino della Lista Civica Giovani Sestesi e il consigliere Vincenzo Di Cristo del Movimento 5S che ci invia il seguente comunicato che qui di seguito pubblichiamo.



LE ASSOCIAZIONI SESTESI E LA POLITICA

Vincenzo Di Cristo
Capogruppo del M5S
Ho partecipato con interesse alla serata del 15 luglio organizzata dal PD sul futuro dell’associazionismo sestese dopo le recenti scelte politiche dell’attuale maggioranza pro-tempore.

Desidero esprimere alcune personali considerazioni in merito.

Se da un lato ho ascoltato e anche apprezzato gli interventi dei presenti (politici e rappresentanti delle associazioni) di condanna sulle scelte politiche di questa amministrazione finalizzate a cancellare un grande patrimonio della città, dall’altro devo sottolineare il totale silenzio su alcuni temi che potrebbero sicuramente risultare sgraditi ma che ritengo fondamentali per programmare efficacemente le future strategie e delle associazioni e delle forze politiche di opposizione.

A me hanno insegnato he se non si tiene conto della storia, si tende sia a ripetere gli errori del passato, sia ad apparire ipocriti e poco credibili.

Ho sentito dire che le associazioni, giustamente, oggi chiedono a gran voce un’indipendenza dai partiti politici; a questo proposito una domanda mi sorge spontanea: a questa richiesta si uniscono anche quelle associazioni che per anni, insieme a un certo mondo sindacale, hanno costituito la cinghia di volano sul territorio del consenso dei partiti della sinistra?

E se sì, perché solo oggi chiedono questa indipendenza? Forse perché vista la malparata dei partiti al cui pensiero politico si sono ispirati per anni, infischiandosene dell’etica e del conflitto di interessi, hanno paura di affondare e diventare minoranza rispetto ad altre associazioni da anni tenute nell’ombra?

Ho udito parole di denuncia, denuncia più che legittima, verso l’ingerenza politica sulle nomine degli organismi di partecipazione. Dicevo legittime, ma ci siamo forse dimenticati, o peggio ancora, vogliamo far finta di dimenticarci delle “telefonate” o “segnalazioni” che arrivavano dagli esponenti politici regionali e nazionali della sinistra, quando le associazioni, specialmente quelle sportive, dovevano procedere alla nomina dei propri amministratori e dirigenti?

Concordo con le associazioni, quando parlano di fare fronte comune e lottare unitariamente contro alcune scelte scellerate dell’amministrazione; sarebbe infatti un grave errore pensare di essere immune dai problemi e sperare che la guerra ideologica messa in campo dall’amministrazione, possa colpire solo gli altri. Ma i vertici delle stesse associazioni, soprattutto quelle sportive, ma non solo, come la pensavano, quando in maniera “cannibale”, sfruttavano proprio la loro vicinanza con l’allora potere politico “amico”, per contenere, sottomettere e relegare a pària, altre associazioni non propriamente allineate con le amministrazioni di allora? Personalmente ricordo una battaglia durata più di 6 mesi, portata avanti da una grande associazione sportiva che negava gli spazi acqua a una piccola associazione di nuoto cittadina; all’epoca ero membro della 3^ commissione Sport e rammento che la Giunta di allora arrivò a delegare la gestione di un bando di assegnazione, in maniera artificiosa, una federazione nazionale i cui vertici nazionali provenivano proprio dall’associazione sportiva fagocitante.

Fu così aspra la lotta, che la allora Presidente della Consulta dello Sport, rassegnò le proprie dimissioni.

Quanto sopra, non venga interpretato strumentalmente come un tentativo di legittimazione delle azioni dell’attuale sindaco, ma come un sollecito ad ammettere e a ripensare agli errori del passato, errori che oggi scontano le associazioni, che fanno comprendere (ma non giustificano) le scelte della Giunta, ma che non si possono tacere se non si vuole che tutto si riduca a ipocrisia e lacrime di coccodrillo.

Le regole, soprattutto se si vuole essere dei bravi e credibili amministratori e se si vuole realmente  il bene della città, devono valere sempre e comunque, e non all’occorrenza, a seconda se si governa o si è all’opposizione.

Il Sindaco sta sbagliando, ma sta adottando con un colore diverso e in maniera più sistematica e strutturata, gli stessi metodi già visti per lungo tempo in città e per lungo tempo denunziati inutilmente da coloro che allora erano all’opposizione.

Concludo queste mie riflessioni, sottolineando il mio tacere (ma tornerò sull’argomento) sui ”civici” che siedono a vario titolo in maggioranza in Consiglio e giunta e proprio sull’associazionismo hanno costruito le loro campagne elettorali.



Vincenzo Di Cristo

Capogruppo M5S – Sesto San Giovanni

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