giovedì 22 novembre 2018

L'ASTERISCO "quotidiano"

FAMIGLIE DI CARTA di Ottavia E. Molteni


L'OSSERVATORIO SULLA CITTA' di Francesco Pontoriero


L'ASTERISCO "quotidiano"

domenica 18 novembre 2018

L'emergenza abitativa che "non esiste"


Se non ci fosse l'Università della terza età sarei morta da tempo


La strana coppia Lamiranda-Romaniello "unita" dall'amore per il colpevolismo


SAI COSA E' IL PRE-DISSESTO?


Il buco di bilancio? Il PD nega poi ammette. Se questa è opposizione


venerdì 2 novembre 2018

L'ASTERISCO "quotidiano"


La scelta dell'amministrazione comunale di avviare il procedimento per il pre dissesto provocherà forti scossoni sulla tenuta dei servizi, sulle tariffe degli stessi e sull'imposte. Nel mirino c'è anche l'Irpef direttamnete trattenuta sulle buste paghe e sulle pensioni che dovrebbe aumentare di un punto per un gettito complessivo di circa due milioni di euro. Una scelta assurda che non è condivisa nemmeno dalla  consigliera regionale Silvia Sardone,compagna del Sindaco Roberto Di Stefano, che appare più a sinistra del marito. Il che , è tutto dire!

Rione Vittoria, 100 anni di vita e memoria


Sabato 3 novembre, dalle ore 21, il Teatro Vittoria ospiterà un doppio concerto. A esibirsi sul palco saranno le band EquoKanone e Rock and Blues. L’evento, gratuito, è organizzato dalla Associazione Vivi Vittoria insieme con Sesto Proloco. Il Comune di Sesto San Giovanni ha concesso il patrocinio. Una serata per celebrare un traguardo importante per il Rione Vittoria, la cui costituzione si lega, anche sul piano cronologico, alla fine della Prima Guerra Mondiale. Come quell’evento bellico, anche questa parte della città di Sesto San Giovanni si appresta a festeggiare cento anni di vita. Un secolo scandito a lungo dal suono delle sirene e dal lavoro degli insediamenti industriali, la cui dislocazione ha indirizzato - e insieme costretto - lo sviluppo urbanistico dell’area. Un triangolo di vie e di storie contenute entro il confine rappresentato, da un altro, dal Cavalcavia Buozzi e dalla linea ferroviaria; da un altro, da Via Marelli (dove un tempo sorgevano realtà produttive come la Osva, la Elettromeccanica Lombarda, la Ercole Marelli e parte della Magneti Marelli); e da un terzo asse di chiusura costituito da Via Fiume, altra porta d’accesso a Milano. Il Rione acquisisce il suo nome in epoca fascista. Vittoria è infatti un tributo all’esito della “Grande Guerra”, i cui richiami trovano eco nell’intera toponomastica dell’area, formatasi e cresciuta all’ombra della Società Ernesto Breda, arrivata a insediarsi a Sesto San Giovanni nel 1903. Alla prime case operaie con giardino di Via Rodolfo Camagni se ne affiancano piano piano altre, sino ad arrivare, oltre una cinquantina circa d’anni dopo, agli stabili di più piani. La grande epopea industriale in città sta però già imboccando una parabola discendente. I livelli produttivi sono ogni giorno più bassi. Si iniziano a porre le basi del processo che decreterà la chiusura degli impianti. L’addio alla Breda non innesca tuttavia le stesse dinamiche che hanno investito il Villaggio Falck, dove alla valenza funzionale si è da subito intrecciata una totale identificazione tra destino della fabbrica e sorte del complesso abitativo, ancor oggi quasi entità a se stante all’interno del tessuto urbano. Il Rione Vittoria continua - o perlomeno si sforza di continuare - a vivere, riflettendo due condizioni demografiche diametralmente opposte: su un versante, chi vive qui da sempre avendo ereditato una proprietà storica (si tratta spesso di persone di età avanzata); sull’altro versante, quanti invece sono ‘capitati’ nell’area per questioni di comodità (la metropolitana è a poche centinaia di metri) o inseguendo livelli di spesa, per le esigenze abitative, più contenuti rispetto ad altre zone della città. Una presenza però talvolta anche solo temporanea.